Putin respinge “stupide” sanzioni occidentali Da Reuters

da Redazione



© Reuters. Il presidente russo Vladimir Putin, parla al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, REUTERS/Maxim Shemetov

(Reuters) – Il presidente russo Vladimir Putin ha accusato l’Occidente di arroganza coloniale e di aver cercato di schiacciare il suo Paese con sanzioni “stupide” che equivalgono a una “guerra lampo” economica.

Rivolgendosi al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, un importante evento che quest’anno non vede quasi nessuna partecipazione occidentale, è tornato più e più volte sul tema della sovranità e della forza della Russia di fronte a quella che ha definito l’ostilità occidentale:

“Siamo persone forti e possiamo affrontare qualsiasi sfida. Come i nostri antenati, risolveremo qualsiasi problema, l’intera storia millenaria del nostro Paese lo dimostra”.

Putin ha ricevuto applausi dall’aula quando ha riaffermato la determinazione a continuare l'”operazione militare speciale” in Ucraina che ha scatenato quella che ha definito una raffica di sanzioni economiche occidentali “senza precedenti”.

Il presidente russo ha detto che lo scopo principale dell’incursione è difendere il “nostro” popolo nella regione del Donbass, in gran parte di lingua russa, nell’Ucraina orientale – una giustificazione che Kiev e l’Occidente respingono come un pretesto infondato per una campagna che ha già portato all’occupazione di parti dell’Ucraina meridionale ben oltre il Donbass.

In un discorso durato ben più di un’ora, Putin ha affermato che i soldati russi nel Donbass stanno combattendo anche per difendere il “diritto della Russia allo sviluppo”.

“L’Occidente si è fondamentalmente rifiutato di adempiere agli obblighi presi in precedenza, si è rivelato semplicemente impossibile raggiungere nuovi accordi”, ha detto Putin.

“Nella situazione attuale, in un contesto di rischi e minacce crescenti per noi, la decisione della Russia di condurre un’operazione militare speciale è stata forzata, difficile, ovviamente, ma obbligata e necessaria”.

(Tradotto da Alice Schillaci, editing Andrea Manadlà)



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