Pubblicità, ILIAD di nuovo nel mirino del Giurì: “Claim ingannevoli e denigratori”

da Redazione


(Teleborsa) – Dopo la sanzione di 1,2 milioni di euro comminata lo scorso marzo a Iliad dall’Antitrust per pratiche commerciali ingannevoli e il ritiro di alcuni spot della fibra, la compagnia telefonica è finita ancora una volta nel mirino del Giurì della pubblicità. Il Giuri ha disposto che alcuni messaggi pubblicitari di Iliad, diffusi sia attraverso Internet sia con affissioni pubblicitarie, sono in contrasto con 2 articoli del codice Codice di Autodisciplina, perché ritenuti ingannevoli e denigratori dei concorrenti.

“Il Giurì, – si legge nella pronuncia dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) – esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che i primi tre messaggi esaminati sono in contrasto con l’art. 2 C.A. (“Comunicazione commerciale ingannevole”) e quello veicolato attraverso la pagina Facebook è in contrasto con l’art. 14 dello stesso C.A.(“Denigrazione”) e pertanto ne ordina la cessazione”.

Nel dettaglio lo IAP ha ritenuto ingannevole lo slogan “9 MILIONI di persone hanno già scelto Iliad. E tu? FIDATI DI CHI CE L’HA”, apparso sia sul sito dell’operatore sia nella mega affissione allestita a inizio luglio a Milano; la frase “Primo operatore mobile in Italia per qualità/prezzo”; e il claim “Assistenza di qualità in meno di 25 secondi”, riferito al tempo di risposta del servizio clienti, visibile sul sito ufficiale della compagnia.

Il messaggio “Fra di voi sembrava diverso, ma alla fine ti ha RACCONTATO SOLO PALLE” pubblicato in un post sul profilo ufficiale Facebook di Iliad – con un sottinteso riferimento alla concorrenza – è stato, invece, ritenuto dal Giurì denigratorio e quindi in contrasto con l’Articolo 14 del Codice di Autodisciplina.





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