
© Reuters. Logo Nvidia presso il quartier generale dell’azienda a Santa Clara in California. 11 febbraio 2015 REUTERS/Robert Galbraith
(Reuters) – L’acquisizione della società britannica di chip Arm da parte di Nvidia, del valore di 40 miliardi di dollari, sarà probabilmente oggetto di una lunga indagine dopo che l’autorità antitrust britannica ha rilevato che l’operazione potrebbe penalizzare la concorrenza e indebolire le rivali.
Siglato a settembre dell’anno scorso, l’acquisto della più importante società tecnologica britannica da parte del numero uno al mondo nella produzione chip grafici e d’intelligenza artificiale ha subito forti critiche da parte di politici, rivali e clienti.
Nel Regno Unito la questione ha assunto anche un carattere politico, con i critici contrari a una nuova cessione di Arm, di proprietà della giapponese Softbank dal 2016, dato il crescente nazionalismo economico e la maggiore consapevolezza dell’importanza del controllo delle infrastrutture.
L’operazione sarà valutata dalle autorità in tutto il mondo e oggi la Competition and Market’s Authority (Cma) britannica ha rilevato che potrebbe condurre a “significativi timori concorrenziali”.
Anche se Nvidia ha offerto concessioni per limitare l’impatto dell’acquisizione, la Cma non reputa che queste allevierebbero le sue preoccupazioni.
“La Cma reputa che la fusione dovrebbe progredire a un’indagine approfondita di fase 2 per motivi di concorrenza”, ha comunicato.
(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in Redazione a Milano Sabina Suzzi, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)
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