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Di Alessandro Albano
Investing.com – Le obbligazioni ESG emesse dalle società potrebbero rappresentare almeno un quarto di tutte le emissioni corporate non-finanziarie europee nel 2021, grazie alla narrativa sulla transizione energetica e ad un aumento degli investimenti legati a sostenibilità e politiche ambientali.
Secondo un nuovo studio di Scope Ratings, i bond ESG rappresenteranno “almeno il 25% di tutti i bond del settore non-finanziario europee nel 2021 rispetto a solo l’8% dell’anno scorso”, dopo essersi attestati al 27% nel terzo trimestre.
Nei primi nove mesi di quest’anno, evidenzia l’agenzia di rating con sede a Berlino, le emissioni green hanno occupato una fetta pari al 23% del totale per complessivi 110 miliardi di euro, quasi il doppio del totale nel 2020.
I principali emittenti di obbligazioni ESG-linked da inizio gennaio, afferma Scope, sono stati Enel (MI:) (10,1 miliardi di euro), la società immobiliare dell’Europa centro-orientale CTP NV (AS:) (2,5 miliardi di euro), con emissioni di 2,0 miliardi di euro da parte di Mondelez International Inc (NASDAQ:)., Energias de Portugal (LS:) e l’utility spagnola Iberdrola (MC:). Nel report, l’agenzia di rating europea fa menzione anche di A2A SpA (MI:), Engie (PA:) e Valeo (PA:).
“Le società nei settori dei servizi di pubblica utilità, immobiliare, beni di consumo, dei trasporti e della logistica hanno continuato a essere gli emittenti più attivi di obbligazioni ESG nel terzo trimestre del 2021 in termini di volume”, afferma Eugenio Piliego, analista di Scope Ratings. “Le utility hanno dominato in gran parte le emissioni ESG quest’anno e lo scorso anno, ma anche le società immobiliari hanno recuperato rapidamente”, aggiunge Piliego.
“Stanno emergendo emissioni verdi in modo regolare da alcuni altri settori, ed in particolare da quello chimico”, spiega invece Klaus Kobold, analista di Scope. “Nobian NV ed Evonik Industries (DE:) hanno partecipato al mercato del debito ESG con prestiti da 525 e 500 milioni di euro nel terzo trimestre, dopo aziende del calibro di Air Liquide SA (PA:), DSM NV (AS:) e Lanxess (DE:)”.
Oltre alle aziende chimiche, sottolineano da Scope, i comparti di vendita al dettaglio e di telecomunicazioni “hanno mostrato una propensione significativamente maggiore per le emissioni ESG rispetto allo scorso anno”.
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