Generali, Bardin (Delfin) segue Caltagirone e lascia Cda Da Reuters

da Redazione



© Reuters. Il logo Generali presso la sede centrale a Milano. REUTERS/Stefano Rellandini

MILANO (Reuters) -A pochi giorni dalle dimissioni del vicepresidente Francesco Gaetano Caltagirone, anche Romolo Bardin, rappresentante dell’azionista Leonardo Del Vecchio, ha comunicato che lascerà il board di Generali (MI:).

Viene così definitivamente sancita la rottura con l’attuale consiglio di amministrazione da parte del patto che lega l’imprenditore romano, il fondatore di Luxottica (MI:) e la Fondazione Crt. Una rottura che si gioca attorno alle strategie e alla futura guida della compagnia triestina.

Il Ceo Philippe Donnet, al timone dal 2016, è finito da tempo nel mirino di Caltagirone e Del Vecchio, che gli imputano una strategia M&A poco aggressiva e sono contrari al rinnovo del suo mandato in scadenza ad aprile.

Bardin, amministratore delegato di Delfin, holding di Del Vecchio, ha motivato la sua decisione facendo riferimento alle modalità operative e ad alcune scelte del consiglio e dei comitati a cui partecipa, con particolare riguardo anche al processo di formazione della lista del Cda per il suo rinnovo, si legge nel comunicato di Generali che ne annuncia le dimissioni.

“Esprimo rammarico per la decisione assunta dal dott. Bardin”, commenta nella nota il presidente di Generali Gabriele Galateri. “Voglio ribadire, anche in questa occasione, che la società ha sempre condotto la sua attività secondo criteri di assoluta trasparenza e rigorosa correttezza, nell’interesse di tutti gli stakeholder. Principi, questi, a cui confermo ci si è sempre attenuti nei rapporti con tutti i consiglieri, senza eccezione alcuna e in ogni occasione”.

Giovedì scorso Caltagirone, secondo azionista di Generali con l’8% circa, ha annunciato le dimissioni dai propri incarichi con una dura critica al consiglio di amministrazione. L’imprenditore ha motivato la scelta sostenendo di essere stato “palesemente” osteggiato e impedito dal dare il proprio “contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato”.

Bardin era membro dei comitati per le Nomine e la Remunerazione, per gli Investimenti, per le Operazioni strategiche, per le Operazioni con Parti Correlate.

Delfin, titolare del 6,618% di Generali, fa parte di un patto parasociale stipulato con alcune società del Gruppo Caltagirone e Fondazione Crt, che raccoglie complessivamente poco più del 16% del capitale e si confronta con Mediobanca (MI:), primo azionista della compagnia con il 13% del capitale e il 17% dei diritti di voto.

In contrapposizione alla lista che sarà presentata in assemblea dal Cda uscente e che vedrà la conferma di Donnet come Ceo, i soci del patto ne stanno preparando una alternativa, con un proprio candidato AD, e sono al lavoro per elaborare un piano industriale che potrebbe essere presentato il mese prossimo, ha detto venerdì una fonte che segue il dossier.

Domani intanto è in agenda una riunione del Cda di Generali in cui verrà presentata la cosiddetta ‘long list’ per il rinnovo del board, riferisce una fonte vicina alla situazione.

Si tratta del primo passo concreto nell’iter che porterà alla definizione prima di una short list e infine della lista definitiva da sottoporre all’assemblea dei soci di aprile, quando investitori istituzionali, con il 35% del capitale, e azionisti retail (22,5%) saranno l’ago della bilancia nella nomina del nuovo consiglio e del nuovo Ceo.

(Claudia Cristoferi, Gianluca Semeraro, in redazione a Milano Sabina Suzzi)



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