
© Reuters. Le centrali eoliche dell’azienda tedesca Rwe, una delle più grandi società elettriche d’Europa, sono ritratte di fronte alle centrali a carbone di Neurath, vicino a Jackerath, a nord-ovest di Colonia, Germania, 18 marzo 2022. REUTERS/Wolfgang Rattay
PARIGI/MADRID/BERLINO (Reuters) – I governi europei hanno delineato nuove misure per far fronte a potenziali carenze energetiche quest’inverno e si sono affrettati a migliorare le reti energetiche per condividere l’energia, con i flussi di gas russo ancora in funzione a tassi fortemente ridotti a causa della guerra in Ucraina.
La Spagna ha elaborato piani che potrebbero costringere le industrie ad alta intensità energetica a chiudere nei momenti di picco della domanda, la Francia ha detto che si sta preparando a inviare gas alla Germania a partire da ottobre, mentre Berlino ha rivelato di essere ancora in trattativa sugli aiuti di Stato per l’utility in difficoltà Uniper.
Gli acquirenti tedeschi hanno brevemente prenotato la capacità di ricevere gas russo attraverso il gasdotto Nord Stream 1, un tempo una delle principali vie di approvvigionamento di gas in Europa, per la prima volta da quando il gasdotto è stato chiuso tre settimane fa. Ma hanno presto abbandonato le richieste.
Non è stato immediatamente chiaro il motivo per cui gli acquirenti abbiano presentato richieste di capacità visto che la Russia, da quando ha chiuso il gasdotto, non ha dato alcuna indicazione relativa ad un suo riavvio.
La Russia, che prima dell’invasione dell’Ucraina a febbraio forniva circa il 40% del gas dell’Unione europea, ha detto di aver chiuso il gasdotto perché le sanzioni occidentali ostacolavano le operazioni. I politici europei sostengono che si tratta di un pretesto e accusano Mosca di usare l’energia come un’arma.
I prezzi europei del gas sono più che raddoppiati dall’inizio dell’anno a causa del calo delle forniture russe.
I flussi di gas russo verso l’Europa attraverso l’Ucraina, sebbene molto ridotti, sono comunque continuati.
Ma il forte calo delle esportazioni russe di combustibile, come ritorsione alle sanzioni occidentali per l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, ha lasciato i governi alle prese con la ricerca di risorse energetiche, ma anche con la paura di interruzioni di corrente, oltre ai timori di una possibile recessione.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)