Difesa, anche l’Italia armerà i suoi droni

da Redazione


(Teleborsa) – Anche l’Italia avrà i suoi droni armati. La conferma è arrivata dal Documento Programmatico Pluriennale 2021 del ministero della Difesa, riportata dalla Rivista italiana difesa che collega questa novità all’emergere dei nuovi scenari: “dal Nagorno Karabah, alla Libia, hanno mostrato la rilevanza sui campi di battaglia del drone armato”, si legge nella rivista, superando “incertezze e resistenze di natura etica che finora avevano impedito il compimento di tale passo”. La Difesa non ha fornito ulteriori dettagli e non è nota la tipologia di armi che verrà integrata sui velivoli. Si sa solo che i droni Reaper verranno anche dotati di nuovi apparati per la guerra elettronica.

Gli Uav, acronimo che sta per aeromobile a pilotaggio remoto, vale a dire i droni, sono strumenti da molti anni indispensabili nelle varie aree di operazione, ma che l’Italia ha finora impiegato solo in versione disarmata, essenzialmente per attività di ricognizione, intelligence e sorveglianza. Secondo Pietro Batacchi, direttore di Rid, questa limitazione ha avuto pesanti conseguenze in passato. “La non disponibilità di armamento a bordo dei Predator/Reaper, ad esempio in Afghanistan, ha messo a rischio la vita dei nostri soldati a terra, con perdite che altrimenti potevano essere evitate”. Ma ora che la Difesa “ha deciso di armare i propri Uav classe Male Reaper i nostri comandanti sul terreno potranno disporre di una fondamentale opzione per proteggere le forze a terra e per neutralizzare eventuali minacce prima che queste possano manifestarsi”.





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