Borse Ue dirette verso nuovi ribassi, S&P 500 tocca i minimi annuali Da Investing.com

da Redazione



© Reuters.

Di Peter Nurse 

Investing.com – Si prevede un’altra seduta in rosso per i mercati azionari europei mercoledì, con i future di , , e in calo tra lo 0,5% e lo 0,8%. 

Le equity europee seguono le vendite dei mercati asiatici, -3%, dopo che il benchmark di Wall Street ha chiuso la seduta di martedì ai minimi del 2022, registrando la sesta seduta consecutiva di ribassi, la striscia più lunga di perdite dal febbraio 2020.

Gli investitori temono che un’aggressiva stretta monetaria per combattere l’impennata dell’ possa spingere gran parte dell’economia globale verso la recessione, timori che sono stati esacerbati dai discorsi hawkish dei funzionari della Federal Reserve.

Anche la Banca Centrale Europea ha avviato una serie di rialzi dei tassi d’interesse per combattere un’inflazione ai massimi storici, nonostante la regione soffra di un rallentamento della crescita e di una forte crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina.  

La banca d’investimento Goldman Sachs (NYSE:) prevede che la BCE aumenterà i tassi di interesse di 75 punti base nelle riunioni di ottobre e dicembre, aggiungendosi all’aumento dei costi di prestito di 125 punti base apportato nelle ultime due riunioni.

In questo quadro, l’indice del clima dei consumatori tedeschi è sceso bruscamente a -42,5 per il mese di ottobre, rispetto al -36,8 rivisto del mese precedente, scendendo a un altro minimo storico.

Ad aggravare le difficoltà della regione è arrivata la notizia che il colosso russo del gas Gazprom (MCX:) (MCX:GAZP) potrebbe aggiungere l’operatore ucraino Naftogaz Ukrainy all’elenco delle entità sanzionate dalla Russia. Decisione che impedirebbe il transito del gas dall’Ucraina verso l’Europa. 

A questo si aggiunge la notizia dei danni ai gasdotti Nord Stream, che portano il gas naturale dalla Russia all’Europa attraverso il Mar Baltico. Danneggiamenti che, secondo i Paesi Occidentali, sarebbero staio organizzati da Mosca. 

Intanto, i prezzi del petrolio sono scesi bruscamente mercoledì, in quanto l’accumulo di scorte di negli Stati Uniti e l’ulteriore forza del dollaro americano hanno superato le potenziali interruzioni delle forniture causate dall’uragano Ian.

I dati dell’American Petroleum Institute, diffusi martedì, hanno mostrato che le scorte di greggio degli Stati Uniti sono aumentate molto più del previsto la scorsa settimana, con un incremento di 4 milioni di barili, sollevando le preoccupazioni di un rallentamento della domanda nel più grande consumatore del mondo.

Gli operatori cercheranno una conferma ufficiale dai dati dell’Energy Information Administration nel corso della sessione.

A pesare è stato anche il , che mercoledì ha toccato un nuovo picco di due decadi, rendendo il greggio denominato in dollari più costoso per gli acquirenti stranieri.

L’uragano Ian è entrato nel Golfo del Messico martedì e si prevede che diventerà una pericolosa tempesta di categoria 4 nei prossimi giorni.I preparativi per l’impatto hanno portato all’interruzione della produzione di petrolio per circa 190.000 barili al giorno, pari all’11% del totale del Golfo, secondo l’autorità di regolamentazione offshore, il Bureau of Safety and Environmental Enforcement.



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