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MILANO (Reuters) – Piazza Affari tenta l’allungo ma ritorna sui propri passi in scia all’indebolimento di Wall Street e prosegue in cauto rialzo prima del weekend.
Con lo sguardo sempre puntato all’evolversi della guerra in Ucraina gli investitori non prendono nuove posizioni dopo il recente recupero dei mercati viste le continue incertezze sui possibili scenari sul fronte geopolitico.
Secondo il ministero della Difesa russo la prima fase dell’operazione militare in Ucraina è quasi completata e la Russia si concentrerà sulla completa “liberazione” della regione del Donbass. Un segnale che sembra indicare un ridimensionamento degli obiettivi di Mosca dopo la forte resistenza da parte del’Ucraina nel primo mese di guerra.
Questo tuttavia non sembra allentare le paure degli investitori sulle conseguenze economiche del conflitto e la battaglia che si sta consumando tra Russia e Occidente sul fronte delle sanzioni. Mosca ha avvertito che il pagamento in rubli per le esportazioni di gas naturale potrebbe concretizzarsi nel giro di pochi giorni.
Gli ultimi indicatori macro confermano come il conflitto pesi sul morale degli attori economici. L’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche a marzo ha registrato un deterioramento a causa dei problemi alla catena di approvvigionamenti frutto della crescita dei prezzi energetici.
In Usa l’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan è sceso ai minimi da agosto 2011.
Anche in Italia la fiducia dei consumatori è crollata nel mese per i timori legati al conflitto, ed è in netto calo quella delle imprese.
In questo quadro Piazza Affari si appresta a chiudere la settimana con un modesto rialzo complessivo di poco oltre l’1% dopo il +5% della settimana precedente. Dall’invasione russa dell’Ucraina l’indice principale della borsa milanese è in calo di oltre cinque punti percentuali.
Intorno alle 17,10 l’indice sale dello 0,5%
Tra i titoli in evidenza:
Telecom Italia (MI:), in rialzo del 2,4%, prosegue il rally ai massimi da inizio mese sull’intensificarsi delle speculazioni attorno all’interesse da parte di fondi di private equity per i vari asset del gruppo e alle ipotesi di creazione della rete unica.
Sul fronte opposto, dopo un avvio incerto, SAIPEM (MI:) perde il 2,8% in recupero dai minimi di seduta nel giorno della pubblicazione del piano strategico al 2025 e della manovra finanziaria che prevede un aumento di capitale di 2 miliardi di euro da realizzarsi entro fine anno. Anche se il linea con le anticipazioni emerse nei giorni scorsi, sul titolo pesa comunque l’entità dell’aumento di capitale pari al doppio della capitalizzazione di mercato.
Ben comprata, ma con volumi in linea, Generali (MI:) (+1,7%) ai massimi di oltre due anni sostenuta dalle speculazioni attorno alla battaglia sulla governance nonostante i dubbi degli analisti sul piano alternativo presentato oggi da Francesco Gaetano Caltagirone.
Tra i migliori del FTSE Mib Campari (MI:) sale del 3,2% circa in scia al ‘buy’ di BofA Global Research anche se il broker ha ridotto il target price a 12,30 da 13,70 euro.
Acquisti anche tra le utility, gettonate tra gli investitori nelle fasi di mercato più incerte per il loro carattere difensivo. Terna (MI:) sale del 3,5%, seguita da Snam (MI:), Hera (MI:) e Italgas (MI:) con rialzo tra l’1,2% e l’1,5%.
Seduta positiva per Exor (MI:), (+1,5%) dopo i risultati del 2021 pubblicati ieri a mercati chiusi e dai quali è emerso che la holding company della famiglia Agnelli avrà un maggiore incasso per la cessione di PartnerRe.
Buzzi (MI:) cede oltre il 3% dopo avere annunciato i risultati del 2021 ed avere dichiarato di non essere in grado di effettuare previsioni puntuali sugli effetti del conflitto in Ucraina.
Debole l’automotive con Iveco in calo di quasi il 4%.
Tra i titoli minori Banca Finnat balza di oltre il 20% allineandosi al prezzo dell’Opa che la famiglia Nattino dovrà lanciare sul flottante a seguito della riorganizzazione le proprie partecipazioni nella banca.
Cairo Communication (MI:) strappa del 12% dopo i risultati del 2021 in decisa crescita rispetto all’anno precedente.
(Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi)