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Di Alessandro Albano
Investing.com – Le borse statunitensi reagiscono con cauto ottimismo alla pubblicazione del tanto , con gli investitori che si tanno chiedendo se i numeri molto inferiori alle previsioni avranno qualche impatto sulle prossime mosse della Fed.
Il guadagna lo 0,1%, mentre e avanzano dello 0,2%, nonostante un rialzo del 2% dei rendimenti dei titoli di stato decennali, ora sui massimi dello scorso aprile all’1,6%. Fronte valutario, l’ guadagna lo 0,1% sul biglietto verde a 1,156, mentre l’ è in calo dello 0,1% a 94,15 ma resta sui valori massimi dall’ottobre 2020.
Lo US Bureau of Labor Statistics ha mostrato che, nel mese di settembre, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 194 mila nuovi posti di lavoro, dato ben peggiore rispetto alle attese di Investing.com (+500 mila), mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 4,8% (aspettative al 5,1%).
Sono state riviste al rialzo le cifre dei mesi scorsi (+169 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti), con il dato di luglio in rialzo di 38 mila unità a +1091k, e quello di agosto di 131 mila unità a +366k.
Inoltre, i salari medi salgono dello 0,6% su base mensile (consenso +0,4%), mentre il tasso annuo è aumentato del 4,6% (previsione +4,6%).
“C’era tantissima attesa per le cifre macroeconomiche sul mondo del lavoro americano per cercare di avere più certezze sulle prossime mosse della Federal Reserve”, scrive in una nota Filippo Diodovich, Senior Market Strategist, IG Italia.
I mercati, afferma l’analista, “scontano ormai da qualche settimana che la FED possa annunciare il processo di tapering ovvero di riduzione degli stimoli monetari già dalla riunione di inizio novembre”. Tuttavia, il dato molto deludente sulla creazione di posti di lavoro “ha aumentato i dubbi sulle tempistiche di intervento”.
Secondo view di IG, l’intervento della FED è “assolutamente necessario”, e non “è più possibile aspettare”, in quanto l’aumento dei salari evidenziato nel report “incrementa le possibilità che le pressioni inflazionistiche possano assumere un carattere di persistenza e non essere temporanee come affermato dai banchieri centrali statunitensi”.
Il governatore Jerome Powell può “avere ancora qualche dubbio con la deludente crescita dei nuovi impieghi ma una inflazione non controllata è un problema ben peggiore”.
IG ritiene che la FED possa annunciare l’inizio del processo di tapering nel meeting del FOMC di novembre, con gli acquisti di Treasuries e MBS che “saranno ridotti in modo graduale”, mentre per il rialzo si dovrà aspettare metà 2022.